venerdì 30 dicembre 2011

F.A.Q. Allenamenti-test

F.A.Q. Test-preparazione

 
D. Mantenere FC richiesta; ho trovato difficoltà nello svolgere gli esercizi, soprattutto in bici.
La difficoltà in questione è quella di mantenere la FC richiesta, nei vari esercizi, in quanto nella prima fase dell’allenamento riesco a rispettare i limiti imposti, poi nelle ultime ripetute, solitamente non riesco a rispettare la FC richiesta, rimanendo spesso di pochi battiti sotto al n° minimo richiesto e quindi mi capita spesso di svolgere la parte finale degli esercizi ad una frequenza inferiore a quella richiesta (è capitato anche negli allenamenti di podismo).
Quindi ti chiedo se le difficoltà che ho riscontrato è normale poiché gli allenamenti sono impostati per massimizzare il mio massimo e quindi devo tentare di mantenere un ritmo e un battito leggermente più alto delle mie normali possibilità?oppure necessito di più tempo per il recupero?oppure possono essere la causa fattori come stanchezza psicofisica o cose del genere?

R. la frequenza cardiaca (o meglio la risposta che il muscolo cardiaco da agli stimoli creati dall'allenamento) e variabile giorno per giorno e spesso anche durante lo stesso allenamento può variare subendo una flessione.
Inoltre esiste un effetto deriva che la Fc ha rispetto allo stimolo del lavoro, questa caratteristica non è altro che il tempo che intercorre tra l'inizio del lavoro e la stabilizzazione delle Fc rispetto allo stimolo esterno, relazione tra lavoro fisico prodotto e conseguente lavoro cardiovascolare.
Quello che accade spesso, e penso che sia anche il tuo caso, è che il muscolo cardiaco stia reagendo allo stress dell'allenamento adattandosi aumentando così le proprie dimensioni riducendo di conseguenza la frequenza cardiaca basale. In pratica la fc di soglia (FTHR) potrebbe essersi abbassata e quindi dovresti ripetere un test per adeguare le zone.
Altro aspetto molto importante che capita spesso a chi non è esperto, è di non tener conto di tale effetto deriva e di conseguenza eseguire tutti gli esercizi in overzone nella loro parte iniziale (l'effetto deriva è soggettivo e va da 3 a 5-6 minuti secondo la mia esperienza) per poi non riuscire a terminare le ripetute richieste a causa dell'eccessivo carico accumulato nella parte iniziale dell'esercizio.
Prova ad iniziare gli esercizi con minor intensità e ad aumentare i tempi dei recuperi, se il problema rimane occorre eseguire nuovamente un test di verifica e valutazione.


D. Devo fare Temp W6, alla fine come ultimo step Tempo+Scatti devo fare 8 progressioni
    massimali...ogni quanto devo farle? Invece i 15 scatti della fase precedente vanno fatti da seduto o sui pedali?

R. 8 progressioni in 60' significa 1 ogni 7' e 30''
     esegui gli scatti e le progressioni alternando la posizione da seduto e in piedi.


D. TSS.... Nei piani di allenamento ho una scheda con i tempi dei singoli allenamenti e un valore con sigla TSS, che cosa indica?
R. TSS= training stress score, ovvero un punteggio che indica quanto un allenamento striderà il tuo organismo. Più elevato é il numero maggiore sarà l'affaticamento post workout. Valori oltre i 150 punti richiedono circa 2 giorni per essere recuperati. 


D. RTM-W2.... avevo in programma l'allenamento RTM-W-2, però temo di non averlo eseguito bene... perchè per gli scatti io mi concentravo sulla potenza quindi quando dovevo scattare andavo a tutta di potenza sui pedali e con le mani basse, però poi rileggendo l'allenamento in pdf mi sembra di aver capito che dovevo concentrarmi sulle pedalate e non so se dovevo andare sui pedali.... 
R. Il concetto dell'allenamento RTM-W2 è di lavorare sulla potenza neuromuscolare con alte RPM. In questi allenamenti non è facile, essendo brevi, essere precisi sulla % di potenza. Per cui negli scatti di 10'' esegui uno scatto sub-massimale, il successivo di 20'' scatta con minore intensità e riduci ulteriormente in quello di 30''. In tutti gli scatti cerca di partire tra 90-100 RPM e di incrementare al massimo delle possibilità senza cambiare rapporto tenendo le mani in presa bassa di manubrio. Per chi ha necessità di allenarsi per le volate deve cercare di abbassare il busto verso il manubrio senza ondeggiare lateralmente ma cercando di spingere utilizzando i muscoli glutei tenendo le braccia leggermente flesse. 
  
D.Test L6-L7, ho avuto qualche difficoltà in una parte del test. Quindi vorrei solo un chiarimento per capire dove ho sbagliato, visto che ho usato la traccia sul foglio e non ho caricato il file fit sul Garmin (sinceramente mi trovo meglio a gestire i tempi del test)
La domanda è: gli scatti sono composti da terzo scatto dei 250 mt 20” di preparazione + SCATTO + recupero di 5’ (il tutto ripetuto 3 volte)? Oppure 20” di preparazione + SCATTO (il tutto ripetuto 3 volte) poi recupero 5’.
R. Devi ripetere 3 volte solo lo scatto di 70mt.
I successivi test (scatti o progressioni) e preparazione al test (scatto), (incremento della velocità portandola a valore richiesto) sono singoli e quindi da non ripetere.

D. FTHR Garmin. Come faccio a inserire la mia FTHR nel Garmin? Impostando il valore di FTHR, che è più basso rispetto alle zone già impostate, mi blocca l'inserimento del valore desiderato.
R. devi forzare il sistema inserendo dei valori di FC più bassi rispetto alla FTHR nelle zone inferiori alla massima, poi inserisci il tuo valore di FTHR. Visualizza in % di potenza massima. Non importa se i valori delle zone non corrispondono, negli allenamenti visualizzerai la % di FTHR (non di massima) e negli allenamenti troverai sempre l'indicazione sulla percentuale di FTHR a cui lavorare. In alcuni workout troverai indicazioni riferite alla FC max, essendo un'impostazione di default del SW non è possibile modificarla, ma le % indicate sono SEMPRE riferite alla FTHR.

D. Percentuale carico in palestra. Nei workout di palestra ci sono indicazioni riguardo le percentuali dei carichi da utilizzare. Come posso fare a trovare il giusto peso da utilizzare negli esercizi in palestra?
R. esistono 2 metodi pratici:
1. Durante la prima esecuzione del workout utilizza un peso che pensi possa essere quello giusto e vedi quante ripetizioni riesci ad eseguire mantenendo corretta postura sull'attrezzo. Aggiungi o togli del carico se ne esegui un numero diverso dalle ripetizioni richieste.
2. dopo un adeguato riscaldamento, aumenta il peso sino a quando non trovi il carico che ti permette di eseguire correttamente una sola ripetizione. Questo sarà il tuo massimale o 100%, i successivi esercizi dovrai eseguirli calcolando la % riferita a questo peso.

D. Ho la fc che sale molto al minimo sforzo, però non faccio fatica! Devo lavorare di più sul fiato!?
R. Quello che in gergo si definisce “fare fiato” è il lavoro volto all’incremento della capacità aerobica e lo trovi nei workout dove viene richiesto uno sforzo in zona 3 (Tempo). Solitamente sono periodi da svolgere in pianura a 80 rpm alternati a tratti a 100 rpm. Spesso i ciclisti confondono la zona aerobica con l’anaerobica (Zona 5-6), e con la frase “fare fiato” intendono non l’incremento della capacità aerobica, ma resistere ad andature elevate che richiedono un grosso consumo d’ossigeno (Vo2max). In questo caso si devono effettuare ripetute più brevi da 3 a 6’ per il consumo d’ossigeno (zona 5) e da 1 a 2-3’ per l’incremento della capacità anaerobica (zona 6). Nel tuo caso questi workout li troverai nel prossimo piano d’allenamento.

D. Progressione: come mi comporto durante l’esecuzione degli esercizi che prevedono          frequenti scatti o progressioni e mi trovo in collina o salita?
R. Progressione: su percorso vallonato esegui lo scatto o progressione lo esegui nel tratto ascendente, in collina nel tratto finale, in salita scatto sub-massimale e recupero continuando a salire riducendo la velocità. Adegua l'allenamento alle tue esigenze logistiche di percorso, l'importante è seguire il concetto globale del workout non il protocollo preciso al metro o al secondo.

D. Rulli. Se eseguo gli allenamenti sui rulli, come mi devo comportare? Questi allenamenti li posso impostare sul Garmin? Come?
R. sui rulli esegui gli stessi workout che sono indicati per le uscite outdoor, riduci l'intensità dell'esercizio cercando di tenere la fc nella parte bassa della zona richiesta. 
Se il tempo totale del workout supera 1h-1 1/2h riduci i tempi dei singoli step senza saltarli. 
Gli allenamenti possono essere caricati sul Garmin semplicemente inserendoli con copia-incolla nella cartella workout del Garmin. poi attiva lo strumento, entra nella cartella allenamenti, avanzate seleziona il workout da eseguire e dai start.

D. Upload file su Garmin: Si possono anche caricare sul Garmin gli allenamenti?
R. Certo, nel file pdf che invio, trovi un link in alto a Sx “informazioni generali” dove trovi le indicazioni su come impostare FTHR e come caricare i file.
D. Per caricare il file non è un problema, ma non trovo il file da caricare….
R. devi scorrere con il mouse nel foglio che ti ho inviato fino alla terza pagina, sotto il foglio con i link pdf, TCX poi trovi i file FIT. Vedi immagine sotto.






















giovedì 29 dicembre 2011

Salite test

Salite test: durante la stagione sportiva è possibile ed utile una valutazione sul campo della preparazione. Su numerose salite della zona Modena-Bologna-Reggio Emilia sono stati preventivamente segnati dei punti di start e stop, mediante i quali è possibile eseguire un autotest. Semplicemente rilevando i tempi di percorrenza, la frequenza cardiaca e il peso della bicicletta, è possibile effettuare una comparazione tra precedenti test e aggiornare FTHR-FTP del test precedentemente eseguito in studio. Mediante il calcolo della VAM (Velocità Ascensionale Media) è inoltre possibile mettere a confronto i propri valori e parametri con quelli di altri atleti. Questa opportunità è accessibile a chiunque, previa registrazione al sito Bikexperience.

Massofisioterapia


Massofisioterapia
1.    Massoterapia
2.    Sfioramenti
3.    Frizioni
4.    Impastamenti
5.    M.T.P - (Metodo Cyriax)
6.    Scuotimenti o vibrazioni
1. Massoterapia
La massoterapia è un'arte manuale che consta di una serie di manipolazioni che hanno come finalità la cura di determinate patologie, principalmente a carico dell'apparato locomotore. Una prima distinzione deve essere fatta tra massaggio estetico e massaggio sportivo poiché, nonostante le tecniche di applicazione e le manovre siano le stesse, differenti sono le finalità, gli obiettivi e con essi l'atto stesso riabilitativo.
Le tre azioni principali del massaggio che poi si traducono in effetti fisiologici sono:
a)   azione meccanica o diretta
b)   azione dinamica o indiretta
c)    azione riflessa
L'effetto meccanico consiste nello spostare, allontanare dai tessuti muscolari gli essudati e gli stravasi, spingendoli meccanicamente nel torrente circolatorio venoso e linfatico. Tale azione è determinata dal terapista mediante precise manipolazioni esercitate sul paziente. L'effetto fisiologico meccanico o diretto modifica le aderenze cicatriziali, gli indurimenti articolari e stimola le ghiandole sudorifere e sebacee. Conseguentemente e contemporaneamente vi è l'effetto fisiologico dinamico o indiretto, perché l'azione meccanica determina, con il movimento delle masse muscolari, un’ipertermia locale quindi generale, cui segue un’iperemia con conseguente accelerazione del metabolismo generale ed eccitamento delle funzioni nervose, muscolari, digestive e secretive.
L’azione riflessa è dovuta alle stimolazioni di particolari recettori nervosi presenti nella cute, nei muscoli e nei tendini, che trasmettono lo stimolo ricevuto al sistema nervoso centrale, il quale a sua volta rimanda risposte vasomotorie e neurovegetative che determinano modificazioni fisiologiche tramite un meccanismo di tipo riflesso. L’azione riflessa non provoca solamente modificazioni nel distretto corporeo sollecitato dalla manualità, ma anche una modificazione dello status funzionale di organi lontani dal punto di stimolazione. Durante il massaggio, il ritmo cardiaco, la respirazione ed il tono muscolare vengono globalmente modificati.
Dalla combinazione di queste tre azioni fisiologiche derivano tutti gli effetti benefici del massaggio, dei quali vanno ricordati:
a)   l'eliminazione di tutte quelle sostanze nocive rappresentate dai prodotti di scarto del lavoro cellulare dei vari tessuti (il più noto e' l'acido lattico prodotto dalle cellule muscolari).
b)   l'eliminazione di stravasi ed essudati, ovvero di tutti quei liquidi che occupano in eccesso gli spazi interstiziali.
c)    la diminuzione dell’ipertono muscolare, causa di elevate tensioni e contratture muscolari.
Con le manovre del massaggio pertanto, oltre a determinare un benefico effetto diretto sulla parte del corpo trattato, si raggiunge un efficace ricambio sanguigno, spingendo il sangue venoso verso il cuore da dove, attraverso la piccola circolazione (cuore-polmoni) dove il sangue, arricchito di ossigeno, viene ridistribuito a tutto l'organismo che ne trae beneficio.
Le principali indicazioni del massaggio sono: ipotrofia muscolare da non uso, dolori mialgici, muscoli ipotonici, contratture muscolari in genere, cervicalgie, dorsalgie, lombalgie e tutti quei processi dolorosi in fase non-acuta.
Le controindicazioni assolute per cui è fatto divieto di operare sono le seguenti: stati febbrili, malattie infettive in fase acuta, forme tubercolari, neoplasie, ipertensione endocranica, flebiti e tromboflebiti, scompensi cardio-circolatori, vene varicose, lussazioni e versamenti endoarticolari, ciclo mestruale in atto, soggetti in corso di crescita.
Le controindicazioni relative sono quelle in cui è richiesto il parere del medico e sono: malattie della pelle in genere, malattie la cui eziologia e' oscura, emofilia, litiasi biliare e renale, ipertensione arteriosa ed in parte fratture diafisarie.
Le manovre fondamentali del massaggio sono: lo sfioramento, l'impastamento, la frizione, la pressione, la percussione e lo scuotimento o vibrazione; a queste sei manovre principali entrano di diritto gli stiramenti e le succussioni o scuotimenti.
2. Sfioramenti
Lo sfioramento è la manovra con cui si inizia ogni seduta di massaggio e con cui termina la stessa seduta. La sua azione è superficiale (cute e sottocute). Si hanno due tipi di sfioramento in rapporto alle masse muscolari da trattare: sfioramento longitudinale e sfioramento rotatorio. Il primo va eseguito principalmente sugli arti le cui masse muscolari sono allungate e rotondeggianti, il secondo in presenza di muscoli piatti e larghi, come il dorso o l'addome. La manovra inizia dalla zona distale degli arti e si conclude alla radice degli stessi. La scelta della modalità di sfioramento verrà fatta dall'operatore in base alle particolari condizioni del paziente: età, sesso, robustezza, zona da trattare, ecc... Può essere esercitata col palmo delle mani, a mano piena, con i polpastrelli delle dita, con il dorso delle mani o delle dita.
In quanto manovra più leggera, è in assoluto la più tollerabile dal paziente, quella che dà maggior sollievo.
Gli effetti determinati da questa manovra sono essenzialmente due.
a)   Effetto vaso-dilatatorio: a causa dello sfioramento si determina un calore sufficiente a dilatare i capillari presenti in grande quantità nella cute e nel sottocute, si ha pertanto un’iperemia cutanea.
b)   Effetto nervoso: lo sfioramento produce una sorta di anestesia sulle ultime terminazioni nervose della zona trattata. Le cellule nervose di questi tessuti dapprima vengono stimolate ed eccitate per poi di riflesso produrre una gradevole sensazione di rilassamento in tutta la regione sottoposta a trattamento.
3. Frizioni
La frizione è una specie di sfioramento, dal quale differisce per la maggior energia, pressione e velocità di esecuzione. Il suo effetto è uno sviluppo massimale di calore fino ai livelli più profondi con conseguente vasodilatazione quindi iperermia.
Le frizioni trovano particolare impiego nel trattamento degli ispessimenti capsulari, sui tessuti cicatriziali e facilita inoltre il riassorbimento di alcune infiltrazioni patologiche come cellulite e pannicoliti.
4. Impastamenti
L’impastamento esercita un’azione profonda che giunge fino alle masse muscolari. La sua azione meccanica provoca lo spostamento delle fibre e la rimozione dei materiali di rifiuto  (scorie del lavoro cellulare, essudati, stravasi, liquidi interstiziali ecc...) che vengono così spinti ed eliminati mediante gli apparati preposti a tale funzione (ghiandole sudoripare, vescica, ecc.). La sua azione dinamica, oltre a riscaldare la massa muscolare, ne determina la dilatazione della fitta rete vasale contribuendo a migliorare la circolazione del sangue a livello generale e in particolare sulla zona trattata. Si ha in tal modo un maggior afflusso di sangue arterioso e un miglior nutrimento della fibra stessa. Dalla combinazione di queste azioni (meccanica e dinamica) l'impastamento trova primaria indicazione in tutti i casi di atrofia muscolare, ipotrofia da non uso, per accelerare i tempi di recupero dalla fatica muscolare, dopo prestazioni sportive, per allontanare infiltrati e stravasi, ecc. L’impastamento può essere eseguito a mano piena in senso longitudinale o trasversale.
5. M.T.P (Metodo Cyriax)
Il dottor James Cyriax è il "fondatore" della Medicina Ortopedica, specialità che si occupa della diagnosi e terapia delle lesioni dei tessuti molli dell'apparato locomotore. Il metodo Cyriax è la scienza medica che concerne la diagnosi e la terapia di lesioni dei tessuti molli e muscolo-tendinei, utile soprattutto dove le diagnosi sono vaghe, le terapie inefficaci e le patologie si cronicizzano.
Il tipo di medicina descritto dal dottor Cyriax è caratterizzato da due elementi principali:
a)   Una diagnosi precisa attraverso anamnesi, ispezione, esame funzionale (costituito prevalentemente da test passivi e contro resistenza), palpazione.
b)   Il trattamento terapeutico specifico per la maggior parte delle lesioni, che si effettua con la mobilizzazione trasversa profonda, la manipolazione, lo stiramento e la trazione.
La terapia di Cyriax consiste nel "massaggio trasversale profondo", ovvero che muove trasversalmente le fibre muscolari, senza la componente longitudinale, per prevenire o "sciogliere" le formazioni di aderenze.
Il suo principale effetto è un’iperemia che per stimolazione dei meccanorecettori S viene percepita dal paziente come analgesia temporanea.
6. Scuotimento o Vibrazioni
Lo scuotimento è una manovra che impegna particolarmente l’operatore in quanto trasmette alla zona da trattare una sensazione piacevole di tremolio uniforme e continuo. Le vibrazioni agiscono con azione fisiologica diretta e indiretta. Per via diretta hanno un effetto stimolante sulla attività muscolare e azione sedativa sull'eccitabilità dei nervi. Per via indiretta esse diminuiscono la frequenza del polso, elevano la tensione delle pareti arteriose e quindi la pressione totale del sangue. Il miglior impegno delle vibrazioni si ha sul decorso dei nervi, sulla regione cardiaca, sull'utero e sullo stomaco, sul collo e sulla testa. La manovra se ben eseguita equivale a un passaggio di corrente elettrica aiutando l’impulso nervoso nel suo decorso. In ogni caso la manovra è molto impegnativa e stancante per l’operatore e oggi si preferisce attuarla con mezzi meccanici, i quali appunto i vibratori elettrici, che in questo caso sostituiscono la mano dell'uomo.

giovedì 22 dicembre 2011

Rieducazione funzionale


Rieducazione funzionale
La Rieducazione Funzionale svolge attività di recupero e prevenzione della perdita di capacità funzionale nei soggetti con esiti di malattie acute o affetti da malattie croniche evolutive, al fine di garantire gli interventi necessari alla conservazione o al ripristino delle migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali. La sua specifica missione è aumentare la quantità e la qualità della vita, migliorare il profilo di rischio di decadimento funzionale, in particolare per quanto riguarda l’autonomia nel movimento e la tolleranza allo sforzo, assicurare una maggiore autonomia funzionale con riduzione della dipendenza e disabilità, ridurre i ricoveri ospedalieri, la spesa per farmaci e prestazioni. Senza un corretto protocollo riabilitativo, anche dopo un intervento chirurgico perfettamente riuscito, difficilmente si avrà un corretto e completo recupero. L’abilità e le tecniche del chirurgo prima e del fisioterapista/massofisioterapista poi sono determinanti per una completa restituzione alla normalità in tempi notevolmente più brevi rispetto al passato.

Sviluppo quote assetto e telaio bicicletta strada, MTB e crono


Sviluppo quote assetto e telaio bicicletta strada, MTB e crono: la valutazione consta nella rilevazione delle misure antropometriche dell’atleta, con relativo calcolo delle quote assetto statico ideale. Tale assetto viene ricreato su di un cicloergometro sul quale è istallato un SRM che rileva la coppia di spinta degli arti inferiori sui pedali. Il soggetto viene fatto pedalare e attraverso la videoimmagine laterale, analizzata da sistema AutoCAD, si valutano gli angoli di lavoro dei vari segmenti corporei, l’assetto dinamico e la postura che assume durante lo sforzo. 

Allenamenti personalizzati


Allenamenti personalizzati: a seguito dei test e del colloquio con l’atleta, viene redatto un piano di allenamento. Il programma prevede allenamenti giornalieri con indicazioni complete che guidano l’atleta dalla fase di riscaldamento sino alla fase di defaticamento. Le indicazioni sono descritte in formato PDF stampabile e in formato elettronico TCX o FIT (convertibili in CSV o BIT per chi utilizza sistemi Joule-CycleOps), formato grazie al quale l’allenamento viene gestito e indicato dallo strumento Garmin.    

Plicometria


Plicometria: valutazione della percentuale totale di grasso corporeo, peso della massa grassa e magra. Previsione del peso corporeo obiettivo in funzione della percentuale di grasso desiderata. Consigli alimentari.

Test di valutazione funzionale arti inferiori


Test di valutazione funzionale arti inferiori: grazie alle celle di carico differenziate dell’SRM è possibile valutare, in modalità comparativa, la coppia di spinta dei singoli arti e successivamente correggere eventuali dismetrie o intraprendere un percorso di rieducazione funzionale.

Salite Test


Salite test: durante la stagione sportiva è possibile ed utile una valutazione sul campo della preparazione. Su numerose salite della zona Modena-Bologna-Reggio Emilia sono stati preventivamente segnati dei punti di start e stop, mediante i quali è possibile eseguire un autotest. Semplicemente rilevando i tempi di percorrenza, la frequenza cardiaca e il peso della bicicletta, è possibile effettuare una comparazione tra precedenti test e aggiornare FTHR-FTP del test precedentemente eseguito in studio. Mediante il calcolo della VAM (Velocità Ascensionale Media) è inoltre possibile mettere a confronto i propri valori e parametri con quelli di altri atleti. Questa opportunità è accessibile a chiunque, previa registrazione al sito Bikexperience.

Test atletico


Test atletico:
·    Atleti che utilizzano il cardiofrequenzimetro: il test atletico viene svolto in studio con ausilio di SRM e Power Tap per valutare, attraverso adeguato protocollo, i differenti livelli di potenza critica (Watt/Kg/tempo). Da tale valutazione si ottengono l’”immagine atletica” del soggetto, i valori di potenza (FTP Functional Threshold Power, MPA Massima Potenza Aerobica in Watt) e di frequenza cardiaca (FTHR Functional Threshold Heart Rate, Bpm), grazie ai quali sarà possibile impostare i parametri sul proprio strumento per allenarsi con metodo.
·    Atleti che utilizzano rilevatore di potenza (Power Tap, SRM, Power 2 max, Garmin, Polar ecc.): il test viene guidato seguendo un protocollo (Hunter Allen and Andrew Coggan) autogestito e può essere eseguito su rulli-simulatore o su strada. A coloro che utilizzano tali strumenti viene stilata una serie di test che permettono valutazioni delle caratteristiche e carenze fisico atletiche. La valutazione dello stato di forma viene inoltre costantemente verificata durante l’arco della stagione mediante l’analisi dei dati registrati nel corso dello svolgimento degli allenamenti e delle gare.  

Massoterapia


Massoterapia
1.    Massoterapia
2.    Sfioramenti
3.    Frizioni
4.    Impastamenti
5.    M.T.P - (Metodo Cyriax)
6.    Scuotimenti o vibrazioni
1. Massoterapia
La massoterapia è un'arte manuale che consta di una serie di manipolazioni che hanno come finalità la cura di determinate patologie, principalmente a carico dell'apparato locomotore. Una prima distinzione deve essere fatta tra massaggio estetico e massaggio sportivo poiché, nonostante le tecniche di applicazione e le manovre siano le stesse, differenti sono le finalità, gli obiettivi e con essi l'atto stesso riabilitativo.
Le tre azioni principali del massaggio che poi si traducono in effetti fisiologici sono:
a)   azione meccanica o diretta
b)   azione dinamica o indiretta
c)    azione riflessa
L'effetto meccanico consiste nello spostare, allontanare dai tessuti muscolari gli essudati e gli stravasi, spingendoli meccanicamente nel torrente circolatorio venoso e linfatico. Tale azione è determinata dal terapista mediante precise manipolazioni esercitate sul paziente. L'effetto fisiologico meccanico o diretto modifica le aderenze cicatriziali, gli indurimenti articolari e stimola le ghiandole sudorifere e sebacee. Conseguentemente e contemporaneamente vi è l'effetto fisiologico dinamico o indiretto, perché l'azione meccanica determina, con il movimento delle masse muscolari, un’ipertermia locale quindi generale, cui segue un’iperemia con conseguente accelerazione del metabolismo generale ed eccitamento delle funzioni nervose, muscolari, digestive e secretive.
L’azione riflessa è dovuta alle stimolazioni di particolari recettori nervosi presenti nella cute, nei muscoli e nei tendini, che trasmettono lo stimolo ricevuto al sistema nervoso centrale, il quale a sua volta rimanda risposte vasomotorie e neurovegetative che determinano modificazioni fisiologiche tramite un meccanismo di tipo riflesso. L’azione riflessa non provoca solamente modificazioni nel distretto corporeo sollecitato dalla manualità, ma anche una modificazione dello status funzionale di organi lontani dal punto di stimolazione. Durante il massaggio, il ritmo cardiaco, la respirazione ed il tono muscolare vengono globalmente modificati.
Dalla combinazione di queste tre azioni fisiologiche derivano tutti gli effetti benefici del massaggio, dei quali vanno ricordati:
a)   l'eliminazione di tutte quelle sostanze nocive rappresentate dai prodotti di scarto del lavoro cellulare dei vari tessuti (il più noto e' l'acido lattico prodotto dalle cellule muscolari).
b)   l'eliminazione di stravasi ed essudati, ovvero di tutti quei liquidi che occupano in eccesso gli spazi interstiziali.
c)    la diminuzione dell’ipertono muscolare, causa di elevate tensioni e contratture muscolari.
Con le manovre del massaggio pertanto, oltre a determinare un benefico effetto diretto sulla parte del corpo trattato, si raggiunge un efficace ricambio sanguigno, spingendo il sangue venoso verso il cuore da dove, attraverso la piccola circolazione (cuore-polmoni) dove il sangue, arricchito di ossigeno, viene ridistribuito a tutto l'organismo che ne trae beneficio.
Le principali indicazioni del massaggio sono: ipotrofia muscolare da non uso, dolori mialgici, muscoli ipotonici, contratture muscolari in genere, cervicalgie, dorsalgie, lombalgie e tutti quei processi dolorosi in fase non-acuta.
Le controindicazioni assolute per cui è fatto divieto di operare sono le seguenti: stati febbrili, malattie infettive in fase acuta, forme tubercolari, neoplasie, ipertensione endocranica, flebiti e tromboflebiti, scompensi cardio-circolatori, vene varicose, lussazioni e versamenti endoarticolari, ciclo mestruale in atto, soggetti in corso di crescita.
Le controindicazioni relative sono quelle in cui è richiesto il parere del medico e sono: malattie della pelle in genere, malattie la cui eziologia e' oscura, emofilia, litiasi biliare e renale, ipertensione arteriosa ed in parte fratture diafisarie.
Le manovre fondamentali del massaggio sono: lo sfioramento, l'impastamento, la frizione, la pressione, la percussione e lo scuotimento o vibrazione; a queste sei manovre principali entrano di diritto gli stiramenti e le succussioni o scuotimenti.
2. Sfioramenti
Lo sfioramento è la manovra con cui si inizia ogni seduta di massaggio e con cui termina la stessa seduta. La sua azione è superficiale (cute e sottocute). Si hanno due tipi di sfioramento in rapporto alle masse muscolari da trattare: sfioramento longitudinale e sfioramento rotatorio. Il primo va eseguito principalmente sugli arti le cui masse muscolari sono allungate e rotondeggianti, il secondo in presenza di muscoli piatti e larghi, come il dorso o l'addome. La manovra inizia dalla zona distale degli arti e si conclude alla radice degli stessi. La scelta della modalità di sfioramento verrà fatta dall'operatore in base alle particolari condizioni del paziente: età, sesso, robustezza, zona da trattare, ecc... Può essere esercitata col palmo delle mani, a mano piena, con i polpastrelli delle dita, con il dorso delle mani o delle dita.
In quanto manovra più leggera, è in assoluto la più tollerabile dal paziente, quella che dà maggior sollievo.
Gli effetti determinati da questa manovra sono essenzialmente due.
a)   Effetto vaso-dilatatorio: a causa dello sfioramento si determina un calore sufficiente a dilatare i capillari presenti in grande quantità nella cute e nel sottocute, si ha pertanto un’iperemia cutanea.
b)   Effetto nervoso: lo sfioramento produce una sorta di anestesia sulle ultime terminazioni nervose della zona trattata. Le cellule nervose di questi tessuti dapprima vengono stimolate ed eccitate per poi di riflesso produrre una gradevole sensazione di rilassamento in tutta la regione sottoposta a trattamento.
3. Frizioni
La frizione è una specie di sfioramento, dal quale differisce per la maggior energia, pressione e velocità di esecuzione. Il suo effetto è uno sviluppo massimale di calore fino ai livelli più profondi con conseguente vasodilatazione quindi iperermia.
Le frizioni trovano particolare impiego nel trattamento degli ispessimenti capsulari, sui tessuti cicatriziali e facilita inoltre il riassorbimento di alcune infiltrazioni patologiche come cellulite e pannicoliti.
4. Impastamenti
L’impastamento esercita un’azione profonda che giunge fino alle masse muscolari. La sua azione meccanica provoca lo spostamento delle fibre e la rimozione dei materiali di rifiuto  (scorie del lavoro cellulare, essudati, stravasi, liquidi interstiziali ecc...) che vengono così spinti ed eliminati mediante gli apparati preposti a tale funzione (ghiandole sudoripare, vescica, ecc.). La sua azione dinamica, oltre a riscaldare la massa muscolare, ne determina la dilatazione della fitta rete vasale contribuendo a migliorare la circolazione del sangue a livello generale e in particolare sulla zona trattata. Si ha in tal modo un maggior afflusso di sangue arterioso e un miglior nutrimento della fibra stessa. Dalla combinazione di queste azioni (meccanica e dinamica) l'impastamento trova primaria indicazione in tutti i casi di atrofia muscolare, ipotrofia da non uso, per accelerare i tempi di recupero dalla fatica muscolare, dopo prestazioni sportive, per allontanare infiltrati e stravasi, ecc. L’impastamento può essere eseguito a mano piena in senso longitudinale o trasversale.
5. M.T.P (Metodo Cyriax)
Il dottor James Cyriax è il "fondatore" della Medicina Ortopedica, specialità che si occupa della diagnosi e terapia delle lesioni dei tessuti molli dell'apparato locomotore. Il metodo Cyriax è la scienza medica che concerne la diagnosi e la terapia di lesioni dei tessuti molli e muscolo-tendinei, utile soprattutto dove le diagnosi sono vaghe, le terapie inefficaci e le patologie si cronicizzano.
Il tipo di medicina descritto dal dottor Cyriax è caratterizzato da due elementi principali:
a)   Una diagnosi precisa attraverso anamnesi, ispezione, esame funzionale (costituito prevalentemente da test passivi e contro resistenza), palpazione.
b)   Il trattamento terapeutico specifico per la maggior parte delle lesioni, che si effettua con la mobilizzazione trasversa profonda, la manipolazione, lo stiramento e la trazione.
La terapia di Cyriax consiste nel "massaggio trasversale profondo", ovvero che muove trasversalmente le fibre muscolari, senza la componente longitudinale, per prevenire o "sciogliere" le formazioni di aderenze.
Il suo principale effetto è un’iperemia che per stimolazione dei meccanorecettori S viene percepita dal paziente come analgesia temporanea.
6. Scuotimento o Vibrazioni
Lo scuotimento è una manovra che impegna particolarmente l’operatore in quanto trasmette alla zona da trattare una sensazione piacevole di tremolio uniforme e continuo. Le vibrazioni agiscono con azione fisiologica diretta e indiretta. Per via diretta hanno un effetto stimolante sulla attività muscolare e azione sedativa sull'eccitabilità dei nervi. Per via indiretta esse diminuiscono la frequenza del polso, elevano la tensione delle pareti arteriose e quindi la pressione totale del sangue. Il miglior impegno delle vibrazioni si ha sul decorso dei nervi, sulla regione cardiaca, sull'utero e sullo stomaco, sul collo e sulla testa. La manovra se ben eseguita equivale a un passaggio di corrente elettrica aiutando l’impulso nervoso nel suo decorso. In ogni caso la manovra è molto impegnativa e stancante per l’operatore e oggi si preferisce attuarla con mezzi meccanici, i quali appunto i vibratori elettrici, che in questo caso sostituiscono la mano dell'uomo.